giovedì 29 settembre 2011

I fantasmi di Messina - parte 1

Messina può "fregiarsi" - se così si può dire - di essere una delle città italiane maggiormante infestate da apparizioni e fenomeni strani. Sarà forse colpa del terremoto che nel 1908 fece 80.000 morti, quasi tutti nel sonno della notte, sarà per causa delle cruente battaglie e bombardamenti subiti dalla città durante la seconda guerra mondiale, fatto sta che situazioni strane se ne raccontano diverse. Vediamo di elencare le principali.
  •  Si narra che, in una caserma delle forze dell'ordine, nella zona S. Raineri (zona in cui si giustiziavano in antichità i prigionieri), si aggirasse uno spettro decapitato, in abito antico, atto a combinare scherzi rumorosi, specialmente la notte. L'esperto di studio dell'occulto Giandomenico Ruta, chiamato per una valutazione, consigliò una messa ed una via Crucis. Misure che risolserò il problema.
  • Altro esempio di fantasma decapitato si aggira dalle parti della chiesa di Porto Salvo. Pare si tratti di un giustiziato ai tempi del fascismo che adora terrorizzare le proprie vittime. Saggia decisione è quella di non soffermarsi a lungo nel luogo.
  • Dalle parti della Chiesa di S. Michele si avvertonmo alcune presenze: fuori dalla chiesa un fantasma decapitato spaventa i malcapitati. All'interno della chiesa stessa, il parroco in carica alcuni anni fa ha subito una violenza da un'entità invisibile e non meglio dichiarata, dissolta esclusivamente per la forte preghiera invocata a S. Michele Arcangelo. Infine, ma non per importanza, l'esperienza vissuta da un ragazzo che attraversava il rione in auto di sera. Vide due monaci a braccetto che ridevano e sembravano scivolare sull'asfalto, viaggiando verso di lui. Cercò di rallentare, ipnotizzato da quesat visione, ma più cercava di tenere il controllo dell'auto più i monaci ridevano. L'impatto fu inevitabile quanto rumoroso, i corpi dei due monaci furono colpiti e spinti diversi metri indietro. Sceso dalla macchina per soccorrerli, il ragazzo si accorse di non vedere nessuno, ma di avere una profonda ammaccatura sul cofano. Scappò via in preda al panico, convinto di aver avuto un incontro ravvicinato con entità extraterrene.

Quei sogni che ci appaiono strani...

Chi non sogna la notte? A quanti di voi non capita poi di pensare al mattino... chissà cosa voleva dire quel sogno! Qualcuno incuriosito, qualcuno più scosso (magari da un sogno poco edificante o da un incubo).
Per anni si è tentato di dare una interpretazione ai sogni, tramite sciamani, maghi e gente più o meno impegnata nel campo dell'occultismo. Tutt'oggi, ovviamente in maniera più leggera, si interpretano le gesta che compiano nel sonno in maniera da trovare numeri da giocare al lotto! Ovviamente non esiste alcun collegamento, ma rischiare qualche euro ogni tanto, può valerne la pena!

La spiegazione scientifica del fenomeno sogno si è avuta solo con lo studio del sonno, attraverso osservazioni e macchinari (elettroencefalografi) elaborati dalla metà del 1900 in poi. I sogni, altro non sono che fenomeni legati alla fase REM del sonno. Secondo una teoria di Freud, i sogni sarebbero la volontà di realizzare ciò che inconsciamente vorremmo nella vita "da svegli". Questa teoria è stata poi perfezionata ed affiancata da altre, giungendo ad una conclusione che ci spiega che: il sogno è la ricostruzione, da parte del nostro cervello, di immagini prese a casaccio nella nostra memoria e montate in maniera casuale e non sempre logica.
Possono influenzare i sogni eventi quotidiani assolutamente innocenti (andare a comprare le sigarette, incontrare per strada un amico), così come, a maggior ragione, eventi traumatici o stressanti (la morte di un congiunto, di un animale domestico caro, vedere un incidente stradale, ecc...).

I sogni premonitori non sono mai stati dimostrati come situazione scientifica. Pertanto, chi studia questi settori, ovviamente, non vi crede. Ma, fintanto che non sarà dimostrata estraneità tra sogno premonitore e realtà futura, ognuno è libero di credervi o meno.

Basta non lasciarsi influenzare le giornate...

sabato 9 luglio 2011

La storia del Castello di Bardi

In un periodo fra il 1400 ed il 1500, momento di scontri frequenti fra piccoli e grandi feudatari, si consumò una intensa storia d’amore tra Soleste, figlia di un nobile alla corte dei Landi, e Moroello, comandante della guarnigione del castello. Purtroppo, il crudele destino costrinse il coraggioso condottiero a partire, alla testa delle sue truppe, per difendere la zona da un nemico incombente. Passarono i giorni, e le notti, con la giovane donna in inutile attesa sul grande “Mastio” della fortezza. Finché, un dì, apparve all’orizzonte una moltitudine di cavalieri ma con indosso le armature dell’odiato nemico. Si sentì perduta, ed incapace di sopportare il dolore, si lanciò nel vuoto. In realtà, erano le truppe amiche che, in segno di spregio per lo sconfitto, ne avevano vestito l’armatura. Moroello, accortosi del tragico equivoco e vinto dal rimorso per essere stato la causa prima della tragedia, si gettò anch’esso dall’alto del “Mastio”.
Siamo al castello di Bardi, fortezza medioevale arroccata su una balza di diaspro rosso e costruita dai Malaspina, distrutta dai Pallavicino e ricostruita dai Landi. Esso domina la sottostante Valle del Ceno, circondato dalle dolci vette dell’appennino parmense e adagiato sulle pendici del Monte Crodolo, a 600 metri sul livello del mare. Secondo la leggenda il paese di Bardi venne costruito nella fossa dell’ultimo dei trentasette elefanti di Annibale provenienti dal Ticino. Il grande condottiero, infatti, sceso in Italia attraverso le Alpi con una moltitudine di uomini, mezzi ed animali, fu qui costretto ad una sosta forzata, nella sua discesa verso Roma, dall’arrivo dell’inverno.
Gli abitanti della zona, allacciarono rapporti così amichevoli con i nuovi arrivati da mutare il nome del proprio paese in Bardi, dal latino “barrus”, elefante. Originariamente la valle venne abitata prima dai Liguri e poi dai Romani.
Girava voce negli ambienti paranormali che strane cose succedevano nel castello: qualcuno aveva sentito odore di sterco (anche in periodi in cui i campi non si concimavano) a cui aveva fatto seguito un improvviso ma gradevole profumo di essenze naturali. Alcuni giuravano di aver udito suoni e canti, oppure un bisbiglio di voci in quella che fu l’antica “Locanda” del castello o un rullare di tamburi e passi cadenzati nei percorsi della ronda. Altri avevano visto misteriose luci alla sommità del “Mastio”. Molti, invece, avevano segnalato che cerchi di pietre si erano formati misteriosamente nella “Piazza d’Armi” durante la notte (al proposito ne esistono fotografie, lo dice persino il CICAP, purtroppo non sono riuscito a recuperarle e alla biglietteria del castello sono caduti dalle nuvole, pur citandone l’esposizione ad una mostra interna del 2002). Avevano il diametro di circa un metro e mezzo ed erano costituiti da massi del peso compreso tra i 400-500 grammi e i 2,5-3 chilogrammi. Il personale rincarava la dose aggiungendo che grosse pietre ogni tanto si spostavano dalla loro sede naturale così come l’oggettistica nelle sale espositorie.
A quel punto, qualcuno decise di vederci chiaro.
E questo qualcuno prese il nome di Michele Dinicastro e Daniele Gullà, ex ricercatori del Centro Studi Parapsicologici di Bologna (CSP), probabilmente la più importante organizzazione italiana del settore ed attualmente membri del Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca Biopsicocibernetica. La loro accurata indagine raggiunse il suo momento più importante e spettacolare quando riuscirono a fotografare, all’interno del castello, un “qualcosa” apparentemente fuori dal comune. Era il 16 ottobre 1999 ed in uno, il quinto, dei trentuno scatti effettuati nell’arco di un ora da un apparecchio fotografico a raggi infrarossi (in termine tecnico, una termocamera), registrarono una “macchia” dalle chiare evidenze antropomorfe. Al contrario ne i presenti ne una macchina fotografica normale con pellicola da 100 ASA avevano evidenziato nulla di anomalo. La zona fotografata, una breve scalinata che conduce alla “Sala del Boia”, fu scelta per l’esperimento perché indicata insistentemente da due sensitive.


Un giusto dosaggio di filtri applicati alla fotografia rese, poi, ancor più chiara l’immagine di un uomo visto di profilo ed a mezzo busto. Precedenti visite in loco, datate 1995 e 1997, avevano, però, già prodotto risultati interessanti. In particolare i due ricercatori udirono una sera, alle ore 23 ed in compagnia di altre tre persone, un netto rullare di tamburi, apparentemente proveniente dalla “Piazza d’Armi”, poi una sofisticata apparecchiatura sensibile ai raggi ultravioletti registrò formazioni “nebulose” nella zona della “Sala delle Torture” oltre a quello che aveva tutta l’aria di assomigliare al viso di un bimbo al di sopra della spalla di uno dei presenti. Diversi sensitivi, in quei giorni, infine, confermarono la “stranezza” del luogo.

Ma torniamo alla nostra fotografia misteriosa, di cosa potrebbe trattarsi?Ecco le possibili spiegazioni della fotografia del presunto “fantasma”. Elenchiamole in ordine crescente di probabilità, ovviamente a parere di chi scrive:
-una macchia informe che si evidenzia unicamente per una leggera differenza di tonalità.
E’, come presumibile, la giustificazione offerta dal Cicap. In risposta a due lettere si può infatti leggere, sul sito dell’associazione medesima, alla voce “Il CICAP risponde”, e sul numero attualmente in edicola della loro pubblicazione bimestrale, come la pensa Silvano Fuso, responsabile scuola CICAP. Egli si rifà allo studio di due membri del gruppo (Andrea Salsi e Fausto Serventi) e del quale riassume i connotati principali. In pratica sostiene che “…la foto originale, senza alcuna elaborazione, appare come una macchia informe ed è difficile individuare in essa fattezze umane…”. Per loro problema chiuso.
Se osserviamo la fotografia in questione vediamo, al contrario, che la storia non sta in piedi perché l’immagine antropomorfa balza immediatamente all’occhio. Prosegue sostenendo che “…la singolare figura potrebbe essere stata originata da una corrente d’aria calda…”.
Solo chi non ha visitato personalmente l’ambiente in cui la fotografia è stata scattata può credere plausibile la storia. Non esistono, infatti, fonti di aria calda (termosifoni, ventole o similari) ed è permanente percorso da correnti fredde (ricordo che la fotografia è stata scattata in ottobre) perché è sostanzialmente aperto, la zona è molto ventosa e siamo ai 700 metri di quota (considerando che il paese è a 600 metri ed il maniero si trova sopra un cucuzzolo). Che poi ci si attacchi a considerazioni banali del tipo “… i due ricercatori … fanno parte di una organizzazione privata senza alcun riconoscimento accademico … le loro ricerche non hanno mai ottenuto alcun riconoscimento scientifico …sono stati ignorati dalla comunità scientifica …” la dice lunga sulla incapacità di affrontare in modo “scientifico” il problema.
-un fantasma
La spiegazione, apparentemente la più verosimile, non regge, però, ad una analisi approfondita. Molti ritengono si tratti dello spirito inquieto e roso dai rimorsi di Moroello tornato ai piedi del Mastio in cui sarebbe stato rinvenuto il corpo esamine della sua amata. La presenza di fantasmi nei luoghi in cui si è deceduti di morte violenta o che, comunque, sono stati testimoni di eventi dall’eccezionale valore emotivo, è un classico della parapsicologia. L’analisi comparata con un ritratto di Francesco Gonzaga, duca di Mantova nel XV secolo, creata dal Mantegna, evidenzia, poi, analogie con quanto sembrano la barba, i capelli e l’armatura dell’apparenza luminosa. Sul deltoide del braccio sinistro, inoltre, si nota una maggiore emissione termica, come se fossimo di fronte ad una ferita sanguinante (ricordiamoci che il cavaliere era appena tornato da una cruenta battaglia). Quindi tutto torna. E, invece, no. Come premesso, alcune considerazioni sembrano escludere l’ipotesi “fantasma”.
Innanzitutto la vicenda d’amore ed il suo tragico epilogo non hanno riscontri storici il che è impossibile, qualora il fatto fosse vero, considerando che Soleste era la figlia di un nobile del luogo e viveva alla corte del feudatario. Esistono, poi, diverse, troppe, versioni della storia, come ogni “vera” leggenda che si rispetti. Ciò che è evidente è che, in realtà, si inquadra nel filone della letteratura romantica e cortese di epoca medioevale con l’equivoco a far pendere il destino verso la parte tragica (come i casi di Paolo e Francesca e Romeo e Giulietta). Anche se, ad esser sinceri, potrebbe trattarsi dello spirito di un altro cavaliere, comunque legato alle vicende del castello. Mi sembrano, però, forzate le similitudini con quadri coevi perché alla fine si finiscono per scegliere solo quelli che possono giustificare una determinata teoria, tralasciando gli innumerevoli altri in cui si potrebbe dimostrare l’esatto opposto. E, poi, quale senso può avere l’apparizione di una armatura, visto che lo “spirito” non la dovrebbe avere?
Il fatto, inoltre, che l’apparizione sia a mezzobusto, con la parte inferiore nascosta da una rampa di scale di epoca più tarda, non mi sembra deponga per la presenza “fisica” (si fa per dire) di un “qualcosa” (questa non si accorge delle scale)? (N.D.R. Questa affermazione mi trova contrario, in quanto è stato più volte ribadito che i fantasmi rimangono legati al periodo di vita terrena, quando cioè le scale non vi erano ancora state costruite!) Anche la sua altezza apparente (120 cm), contro la media dei 150 cm dell’uomo medioevale, è una anomalia che può suggerire che non si tratti dell’anima, spirito o dir si voglia di un trapassato.
E’ bene ricordare, poi, che mai, ripeto mai, prima dell’anno 2000, nella letteratura paranormale e dedicata ai luoghi infestati, si sia parlato di apparizioni nel castello di Bardi, la dice lunga sulla realtà delle cose (al di la dei “si dice” o dei “una volta, pare” che lasciano il tempo che trovano in una analisi seria). (N.D.R. Altra contraddizione: si dice infatti in questo pezzo stesso che gli stessi Gullà e Dinicastro hanno fatto le scoperte più rilevanti nel 1999, ma avevao alle spalle altri due sopralluoghi, fatti nel 97 e nel 95. Anche se non fù pubblicato nulla in quelle occasioni, non si può certo affermare che non vi fosse quantomeno un interessamento al castello di Bardi!).
Anche la ricca produzione letteraria locale, che ha voluto trovare leggende e stranezze in ogni angolo della provincia (a volte francamente ridicole), non ha mai citato alcunché di misterioso dentro il maniero. Quindi, i casi sono due: o il fantasma ha “dormito” per mezzo millennio e, chissà perché, ha pensato di farsi vivo solo in questi ultimi anni, oppure la spiegazione va ricercata altrove. A meno che si tratti di un tipo di manifestazione, veramente unica ed eccezionale, che, quando è presente, non si rende visibile in modo ordinario ma solo ad una determinata frequenza elettromagnetica (l’infrarosso, quindi, nel passato storico, era impossibile vederla).

-un effetto psicosometrico
In pratica, secondo questa teoria, l’ambiente avrebbe la capacità di “assorbire” determinati eventi, dei quali ne conserverebbe la memoria, per poi “proiettarli” in determinate circostanze, forse con l’intervento involontario ma catalizzatore delle persone presenti. Credo che tale giustificazione possa rendere merito dell’apparizione a mezzobusto del fantasma, mentre le obiezioni sopra riportate rimarrebbero, apparentemente, inattaccabili. Infatti se l’immagine fosse rimasta impressa, come una fotografia, sul muro, e questo venisse coperto da una scala, non la si potrebbe sicuramente vedere.

-una creazione della mente
Per paradossale che possa essere, questa giustificazione potrebbe (il condizionale è d’obbligo) spiegare le varie caratteristiche del fenomeno. In pratica, i soggetti presenti (i due inquirenti e le due sensitive) avrebbero involontariamente, con le loro aspettative, creato un “qualcosa” di concreto che, seppur labile (non era, infatti, visibile), era stato registrato dalle apparecchiature.
Loro si aspettavano e, inconsciamente, desideravano vedere “qualcosa”.
E questo “qualcosa” non poteva che avere l’apparenza di quanto era ed è nel loro e nostro immaginario collettivo. Ciò che si vede nella fotografia è un cavaliere vestito di tutto punto, in una posa da “ritratto” e si presenta a mezzo busto perché, forse, nel momento in cui è stata scattata la foto l’immagine, era ancora “in progress”. Ancora più evidente, in questa ottica, la figura del volto del bambino, così simile ai “putti” del Parmigianino.
Sulle possibilità che la nostra mente possa modificare e, più in generale, influire sulla materia, creando a volte strutture indipendenti, è stato scritto tanto e tante ne sono le evidenze.
Al di la dei classici fenomeni della psicocinesi, dei tulpa tibetani ed altri, negli ultimi anni sono state riscontrate nuove evidenze, come nella formazione dei cerchi nel grano (opinione, in particolare, condivisa da chi scrive), oppure in quegli esperimenti cinesi dove bambini dodicenni sono riusciti a spostare, con la sola forza della mente, piccoli oggetti che, durante il tragitto, sono spariti letteralmente dalla vista dei presenti.
Ma, soprattutto, è stato un misconosciuto esperimento degli anni Settanta di un gruppo parapsicologico di Toronto a far comprendere le quasi infinite possibilità della mente umana.
Esso riuscì a produrre artificialmente, grazie allo sforzo mentale congiunto dei partecipanti, un fantasma immaginario di nome “Philip”.
In una classica seduta spiritica venne creata una sorta di allucinazione telepatica visibile, una materializzazione dell’inconscio collettivo degli sperimentatori.
I risultati, pur non immediati, furono stupefacenti perché il “fantasma immaginario” si manifestò con tutte le caratteristiche tipiche del suo “vero” tradizionale, producendo fenomeni psicocinetici e interloquiendo con i presenti.
Insomma, la mente aveva realizzato, entro certi limiti, un “qualcosa” di concreto ed indipendente.
Ecco che allora, a livello teorico, può essere possibile che l’inconscio dei presenti presso la “Sala del Boia”, guidato e potenziato dal desiderio (inconscio, appunto) di vedere qualcosa, abbia generato ciò che è stato registrato dalla macchina fotografica.
Case Closed”? Forse no.
-un alieno

Per strana che possa sembrare, questa è una valida alternativa alle soluzioni sopra citate.
Se proviamo a decontestualizzare l’immagine del “fantasma”, cioè la isoliamo dal suo riferimento ambientale, vediamo che alcune certezze sulla sua identità cominciano a sgretolarsi.
La stessa apparenza, posta, ad esempio, in un bosco farebbe a molti suggerire che potrebbe trattarsi di uno spirito della natura o una creatura dei boschi e chi più ne ha più ne metta.
L’impossibilità, poi, di interagire con essa rende ancor più problematica la faccenda (ad esempio, qualora l’apparizione si presentasse immobile ed indifferente, in pratica “tirasse dritto per la sua strada”, porterebbe ad escludere un certo tipo di matrice causale).
Proviamo, ora, però, ad analizzare quali sono, in estrema sintesi, le caratteristiche del fenomeno.
Nessuno, fra gli addetti ai lavori, fino alla fotografia in questione, aveva mai sentito parlare di un fantasma al castello di Bardi (consultare la corposa bibliografia sul paranormale o le guide locali per credere).
La storia fra Soleste e Moroello è una pura invenzione letteraria che non può, dunque, generare fantasmi.
Nessuno ha mai visto il fantasma nel modo classico in cui si vedono i fantasmi (apparizione nebulosa e spettrale o robe simili).
Quanto è stato fotografato (il cosiddetto “fantasma termico”) è il primo ed unico caso al mondo di tal fattura (nonostante la fotografia infrarossa, in campo paranormale, la si usi da tempo) il che fa venire il sospetto (seppur non la certezza) che invece che di un fantasma, o di una faccenda paranormale, si tratti di qualcosa d’altro.
Se fosse un “qualcosa” collegabile al luogo, (fantasma o impregnazione psichica dell’ambiente) oppure legato alla mente delle persone, l’apparizione non avrebbe avuto l’eccezionalità che invece ha dimostrato.
Quindi?
Facciamo un passo all’indietro e saltiamo in un argomento apparentemente distante dalla fenomenologia paranormale e spiritica: l’ufologia.
Nel nostro immaginario l’UFO è una luce in cielo dalle strane sembianze e comportamenti o, nei casi più spettacolari, ma forse anche più dubbi, una macchina volante sconosciuta.
Ebbene, le cose sono, in realtà molto più complesse.
Come ci ricorda, in un suo vecchio articolo, l’indimenticato Roberto Balbi del C.U.N. si sono visti (le frasi sono tratte dal libro di Giorgio Pattera citato in bibliografia) “…oggetti volanti non identificati di apparenza solida sparire di colpo davanti al testimone esterrefatto (caso Valensole, per tutti) …”. E continua “…in tutto il mondo si hanno notizie di fotografie “strane”, potremmo definirle così, dove al posto del panorama o del ritratto della fidanzata, della moglie o dei bambini … si notano delle strane forme, delle strane “cose” che l’occhio in quel preciso momento non era riuscito a catturare.”.
La spiegazione potrebbe essere che “…l’occhio umano può percepire radiazioni che vanno da circa 400 millimicron (blu-violetto) ai 730 millimicron (rosso)…” mentre le apparecchiature fotografiche hanno una sensibilità ben maggiore.
Detto in parole povere, la fotografia può catturare l’invisibile, di qualunque cosa esso si tratti.
E ciò è successo, è bene ricordarlo, con apparecchiature tradizionali e con pellicole ordinarie.
In Italia è rimasto famoso il caso di Rapallo del 1978 dove, nella fotografia scattata da tre ragazzini, si vede un oggetto sfuocato e campanulare non rilevato ad occhio nudo, oppure dell’umanoide fotografato al Podere Marniano nel 1976 di cui i presenti si erano accorti di nulla.
Qualcuno vi leggerà di misteriose forme di energia, di diavoli o angeli, di spiriti, oppure di UFO (come nel caso sopraccitato) ma anche di … alieni.
Ricordiamo, al proposito, la testimonianza della inglese Cynthia Appleton che vide materializzarsi all’interno della propria abitazione, in modo prima confuso e poi sempre più chiaro,  delle entità che dichiararono di venire da un altro pianeta.
Quindi viene lecito chiedersi se questo comparire e sparire non sia una semplice (si fa per dire) conseguenza dell’uscire dallo spettro elettromagnetico a noi visibile.
In altre parole la cosa, o l’essere, potrebbe esserci ma non vedersi.
Che il nostro “fantasma” valligiano sia un alieno, un extraterrestre, insomma una creatura molto concreta, che non si è resa visibile agli occhi dei testimoni ma, solo per un attimo, alla frequenza infrarossa della macchina fotografica?
E’ possibile.
Alcune considerazioni, ora, sulla forma, chiaramente antropomorfa della misteriosa figura.
L’idea che sembri un cavaliere con indosso l’armatura è figlia di preconcetti legati al luogo (un castello) e alla vicenda (medioevale) dei due amanti.
In realtà da un’immagine scura e senza particolari è difficile trarre conclusioni definitive.
Quindi potrebbe trattarsi di un “essere” fatto esattamente così come appare e non ricoperto da un qualcosa.
La mancanza, apparente, poi, degli arti inferiori, nell’ottica aliena, è ben poco significativa.
Basta sfogliare l’ottimo libro di Moreno Tambellini, citato in bibliografia, per rendersi conto di come le razze di presunti extraterrestri siano pressoché infinite passando “… dal perfetto essere umano all’essere peloso, dal robot all’evanescente apparizione…”.
Vediamo, ad esempio, il caso che ha come protagonista la quattordicenne Irene Lucente che la sera del 26 luglio 1977 vide, nei pressi di un albero, una sagoma umanoide immobile, dal corpo tozzo ma invisibile dalle ginocchia in giù.
Da un punto di vista strettamente ufologico, poi, intendendo tale termine nella sua accezione più vera, è bene sottolineare come la Val Ceno, in cui il paese di Bardi si trova, e l’adiacente Val Taro, siano luoghi ad alto tasso di “stranezza”.
Al di là dei singoli episodi (che sono tanti) basti ricordare che nel comune di Solignano, non troppo distante in linea d’aria da Bardi, si trova una delle zone considerate “calde” (fra le poche in Italia) per le insolite manifestazioni aeree luminose.
Per concludere, rimane, in ogni caso, una sola certezza che, qualunque possa essere la spiegazione di quanto è stato fotografato, non può che essere di tipo straordinario.
Anzi, è probabile, che l’insieme degli strani fenomeni manifestatesi al castello di Bardi non abbia una origine univoca.
Ad esempio, le misteriose luci, di cui parlano alcuni testimoni, potrebbero essere collegate alla massiccia presenza di diaspro rosso (famiglia dei quarzi) sul quale si erge il castello, in grado di produrre, a particolari condizioni, fenomeni di piezoelettricità (può provocare, tra l’altro, anche alterazioni del campo magnetico).
In altre parole, dunque, potrebbe trattarsi del sovrapporsi di più episodi solo apparentemente legati fra loro.  
Dimenticavo, ed i cerchi di pietre?
Se escludiamo l’ipotesi burla, si brancola nel buio più totale.
In passato l’uomo preistorico erigeva dei cerchi di pietre per compiervi, probabilmente, dei riti religiosi o per scopi astronomici.
Ma forse erano anche legati ad una concezione della natura molto diversa da quella attuale, dove la superficie terrestre veniva vista come percorsa da una serie di “linee di forza” che si intersecano fra loro creando zone da cui gli uomini sembravano o trarre un particolare benessere o subire uno spiacevole malessere.
La cosa, comunque, non sembra di molto aiuto nel caso specifico.
E’ probabile, però, che il fenomeno non abbia nulla a che fare con la storia del fantasma e delle sue manifestazioni collaterali e che, quindi, la sua matrice vada cercata oltre le soluzioni sopra proposte.
il testo è interamente tratto da www.centrostudifortiani.it/Bardi.htm
la foto del fantasma è tratta da http://www.fantasmitalia.it/
la foto della scalinata del castello è tratta da http://www.wikipedia.it/

Chiesa e scienza sulle teorie dei fantasmi

Entriamo nel capitolo, a mio modo di vedere, maggiormente interessante. Quello nel quale cercherò di dare una delineazione al tema “fantasma” dal punto di vista scientifico (ampiamente trattato nei due capitoli precedenti) e da quello religioso. La secolare disputa tra scienza e religione, madre dell'inquisizione, delle accuse a Galileo, Keplero, Newton, Darwin e tanti altri, ci insegna una cosa. La scienza è in grado di fornirci delle risposte, con prove scientifiche, basate su leggi della fisica, inconfutabili per loro stessa natura. Ma possiede dei limiti. La religione ci mette davanti determinati concetti e ci chiede di crederci, per fede.
Insomma, scienza e fede sarebbero due universi lontani anni luce. O forse no. Se sovrapponiamo le due definizioni ne estraiamo una terza, che appare limpida: dove la scienza non arriva a dare una spiegazione potrebbe arrivare la fede. E nessuno ci dice che, un domani, il progresso non potrà fornirci mezzi e metodi nuovi per dare spiegazioni che oggi appaiono decisamente inspiegabili. Vista da questa prospettiva, forse, si può dire che la fede religiosa ha una sua logica: è avanti nei secoli. La fede cristiana, quella nella quale io credo, ci chiede di vivere in grazia di Dio, seguendo l'esempio di Gesù suo figlio e dei comandamenti. Non parla in maniera chiara di fantasmi, ma non ne esclude l'esistenza (anche se la visione è un po' arcaica rispetto a quella che abbiamo noi oggi: Gesù Cristo, presentandosi dopo la resurrezione agli apostoli chiusi in casa dice loro “Sono io, in carne ed ossa, non sono un fantasma!”). E ci promette la vita eterna e la resurrezione dei morti. Ora, come credere ad una vita eterna (per quanto sia in un altro mondo) ed alla resurrezione dei morti? Fino a prova contraria, il corpo umano ha un suo deperimento fisico naturale, dalla nascita alla morte di un essere vivente, al quale non vi si può porre in alcun modo rimedio. L'elisir di lunga vita è ancora lontano dall'essere inventato, nonostante negli ultimi 150 anni la qualità e la durata della vita media è quasi raddoppiata. Fino a prova contraria, però. Chi può affermare che un giorno non venga trovata una soluzione per ovviare al “problema”? In conclusione, al momento, dobbiamo credere alle promesse di Nostro Signore Gesù Cristo per fede, oppure accontentarci dell'interpretazione che si da alla “vita eterna” (cioè la morte del corpo e la sopravvivenza dell'anima in un'altra dimensione).
Più avanti, nella seconda parte del libro, parleremo di possessioni demoniache, sedute spiritiche ed altre storie affini. Ci renderemo conto di come, dopo fatti concreti e scientificamente ripetibili, nulla ci possa la scienza, ma tanto può la fede, in nostro soccorso.
Traggo spunto dal sito http://www.chiediloaldon.it/ dove, in questo forum, ho trovato un'interessante discussione.
D: Buongiorno Don e grazie ancora per le precedenti risposte. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un FANTASMA non ha carne e ossa come vedete che io ho». Per la Chiesa esistono i fantasmi? Se si, cosa sono? Cosa vogliono? Grazie per la risposta. Luca.
R: Anche questa frase di Gesù non è una prova che nel suo Vangelo esistano i fantasmi. E’. piuttosto, una prova che al tempo di Gesù molti pensavano che esistessero, e ne avevano paura, come oggi. E Gesù risorto non è un fantasma. Esistono i fantasmi? Vanno in giro con un lenzuolo? Non ne sappiamo niente, e la Bibbia non ne dice niente. C’é solo un episodio dell’antico testamento, in cui Saul, per capire come andranno le cose in una battaglia, chiede ad una “negromante” (colei che predice il futuro attraverso i morti) di evocare lo spirito del profeta Samuele, e questa ci riesce. Ma nel testo (1° libro di Samuele, cap. 28) si vede benissimo che questa vicenda è un male, che queste cose, per quanto possibili, sono un peccato da condannare.
In altre parole: non si esclude che qualcuno possa evocare delle “anime” dei defunti, ma questo è un atto magico negativo e pericoloso. E le sedute spiritiche, come tutto ciò che riguarda la magia nera, è condannato dalla Chiesa, che si tratti di suggestione illusoria per spillar soldi o di atti compiuti con la complicità del demonio. Dunque… non so se esistono i fantasmi. Può essere che qualcuno evochi i morti. Ma queste cose sono o inganni oppure hanno connessione col demonio. E come tali, non ci possono far del male grazie al nostro battesimo.
Quindi la Chiesa di per se non esclude la presenza o la possibilità di esistenza di fantasmi. Del resto, come potrebbe? Tutta la nostra religione si fonda su dogmi di fede, che parlano di resurrezione dei morti e dell'altra vita in un mondo migliore (linea di pensiero tuttavia comune alla gran parte delle religioni). Ma analizzando bene la risposta possiamo tratte alcune considerazioni al riguardo: la Bibbia non ci chiarisce appieno se e in che consistenza si presentino i fantasmi agli abitanti della terra di 2000 anni fa. Ma ci fa capire che anche loro sono convinti che qualcosa di strano ci sia, qualcosa di maligno, di negativo. Come spiegare infatti le catacombe precristiane dove i defunti venivano deposti con le bambe spezzate? Era questa forse una pratica scaramantica, per evitare che tornassero indietro? Nel periodo cristiano invece il culto dei morti si raffina ulteriormente. Gli antichi intendevano deporre al riparo e curare per giorni il corpo dei defunti con oli e profumi (si veda la resurrezione di Cristo, quando le donne vanno al sepolcro per ungere con oli ed unguenti il corpo di Gesù) per preparare al meglio il defunto alla resurrezione. Per certi versi, molte persone anziane dei nostri giorni, specialmente nel sud Italia, vivono la stessa forma mentale, non accettando per nessuna ragione la cremazione. Nonostante i primi cristiani erano forti nella fede, tuilizzavano anche loro alcune piccole precauzioni durante le visite ai defunti: per esempio non sostavano mai più di qualche minuto davanti ai cadaveri, per paura di qualche malocchio.
Nella seconda parte della risposta si fa cenno al vecchio testamento ed all'inopportunità di evocare spiriti dalle altre dimensioni. Quello che anche oggi viene condannato da esorcisti ed esperti ai lavori. Traggo a tal proposito spunto da “Fatti spiritici e diabolici nel messinese” di Giandomenico Ruta, autore messinese esperto del settore. Egli, come tutti coloro che studiano certi fenomeni, boccia fermamente la pratica di sedute spiritiche e similari, dando una spiegazione limpida a questo contesto: “Anche nel regno dei morti ci sono spiriti buoni e cattivi, per cui guai ad avere che fare con questi ultimi. Il loro desiderio è di nuocere. E' questa la conseguenza del loro stato di dannazione e, visto che non possono prendersela direttamente con Dio, si vendicano sulle sue creature. Se queste terribili entità potessero varcare quella barriera spirituale che il Signore ha posto tra il loro mondo ed il nostro, gli effetti sarebbero certo devastanti. Stiamo perciò attenti a non essere noi a rompere quel muro che la saggezza dell'Altissimo ha costruito, sarebbe come aprire la porta ai ladri, anzi peggio.”
I progressi fatti dalla scienza nell'ultimo secolo sono sotto gli occhi di tutti. Anche nel campo del paranormale, ciò che 50 anni fa sembrava misterioso ed inspiegabile, oggi è limpido grazie alle nuove tecnologie. Basti pensare per esempio alle fotocamere a raggi ultravioletti o infrarossi, a sensibilità termica. All'asservimento dei mezzi informatici per la ricerca di tracce e l'elaborazione dei dati raccolti, ai registratori ad alte frequenze e sensibilità. Quindi oggi la scienza ci parla di fatti, di cose concrete che hanno una spiegazione. Quanto abbiamo da dire è riportato nel paragrafo precedente. Resta il fatto che i progressi sono all'ordine del giorno, quindi non possiamo escludere che un domani si possa spiegare un fenomeno ad oggi sconosciuto.

Teorie sulla spiegazione del fenomeno "fantasma"

Teoria n. 1
I fantasmi non esistono. Ogni caso riferito sospetto sarebbe comunque frutto di una situazione ingannevole o comunque spiegabile dalle leggi scientifiche e fisiche ad oggi conosciute.
Teoria n. 2
I fantasmi sono leggende. Si propagherebbero da un capo all'altro della terra e sarebbero il frutto della fantasia popolare. Pare che tale Frank Smith, cittadino londinese, inventò un fantasma dichiarando ad alcune persone di aver visto la figura di un prelato del 1600 sulle sponde del Tamigi. Pochi giorni dopo diverse persone da lui intervistate giuravano di aver visto il terrificante spettro!
Teoria n. 3
I fantasmi sono allucinazioni. Esistono solo nella mente di chi li vede. E ciò potrebbe uniformarsi anche alle visioni da parte di più persone: esistono, infatti, le allucinazioni di massa (dove un soggetto particolarmente sensibile finisce per inviare telepaticamente le immagini che visualizza agli altri che gli stanno intorno). Resta però da chiarire come facciano le persone a descrivere il viso o l'abito di una persona morta magari secoli prima!
Teoria n. 4
I fantasmi sono un prodotto telepatico. Secondo alcuni studiosi la maggior parte delle apparizioni sarebbero manifestazioni di persone ancora in vita. Essi tramite "sdoppiamenti sensoriali" manderebbero dei messaggi in momenti di pericolo o forte stress emotivo.
Teoria n. 5
I fantasmi sono spiriti di persone scomparse. Questa è sicuramente la teoria più accreditata dalle credenze popolari in genere e anche la più romantica (per esempio la storia del cavaliere e della dama del castello di Bardi, del quale tratteremo più avanti). Ma per quale motivo una persona defunta dovrebbe restare su questa terra a spaventare le persone vive? E perchè dovrebbe errare senza meta in un mondo che non gli appartiene, invece di vivere i verdi pascoli del mondo che, secondo quasi tutte le religioni, ci aspetta nell'aldilà? Secondo Hans Holzer, i fantasmi sono "Stay Behind", rimasti indietro perchè magari deceduti di morte violenta e quindi increduli di essere morti e convinti di appartenere ancora a questo mondo. Questa teoria tuttavia contrasta con i più moderni concetti della parapsicologia.
Teoria n. 6
I fantasmi sono registrazioni psichiche. Peter Underwood, uno dei più famosi ghost hunter del mondo, faceva notare come gli spettri spesso attraversino porte e muri che non esistono ma che magari esistevano un tempo. E come vedere un film datato nel tempo. Questa è la teoria più difficile da spiegare, ma è come rivedere fotogrammi del passato rimasti impressi nella pellicola spazio temporale. Queste registrazioni si verificherebbero solo in casi eccezionali, come particolari stati d'animo (paura, ansia, tristezza, amore): ecco anche perchè molti spettri presentano questi stessi stati d'animo al momento delle apparizioni. Sebbene con nuove scoperte questa teoria sia stata riveduta e corretta negli ultimi tempi, sembra la più accreditata e la più vicina alla moderna parapsicologia.
Teoria n. 7 (la mia)
Cercare di fare una valutazione, la più possibile obiettiva e concreta, estrapolandola dalle sei teorie esposte da un illustre sito italiano in tema, è stato, tutto sommato, più semplice del previsto. Tuttavia solo queste sei teorie non bastano per farsi un'idea mediamente chiara del tema trattato, ma ci vogliono comunque pagine e ricerche, perchè ogni parola in più acquisita aiuta a sciogliere i dubbi ed a farsi una propria concezione sul tema. Io sono religioso, proveniente da famiglia profondamente religiosa. Per tale motivo credo nella vita dell'anima dopo la morte. Quindi non vedo perchè non potrebbe essere plausibile la visita di un defunto in spirito, anche in sogno per esempio (anche quelle sono da considerarsi apparizioni, specialmente se la persona che sta sognando non sa che la persona sognata è defunta). Ma sono anche un cittadino del 21° secolo, sono cresciuto e vivo in mezzo al progresso tecnologico che quotidianamente avanza e mi rendo conto di come le scienze, in tutti i campi, abbiano fatto progressi esponenziali negli ultimi 100 anni. Quindi mi viene da sorridere nel pensare ai medium del primo '900 che facevano credere a poveri genitori di stare parlando con lo spirito del proprio figlio defunto in circostanze tragiche. E mi viene da digrignare i denti al pensare che ancora oggi c'è qualcuno che lo fa, sfruttando il dolore di una persona debole ed afflitta da un dolore. Questo preambolo per dire che la scienza oggi ci viene incontro nella soluzione a tanti problemi, lasciando spazio a pochi dubbi. Ma vi sono dei casi che...
In definitiva: il 99,999% degli eventi misteriosi legati all'apparizione di fantasmi ed affini è tranquillamente spiegabile con un'analisi più o meno approfondita della situazione. Il restante 0,001 invece, escludendo tutte le possibili spiegazioni che con la tecnologia di oggi riusciamo a dare, lascia comunque un dubbio sull'accaduto. Inoltre la mia religione non esclude i fantasmi (anche se intesi in altra maniera da come li interpretiamo noi, ne parla in alcuni passi della Bibbia). Sommando le due cose, giungo ad una conclusione ineccepibile: di qualunque cosa si tratti, io ci credo.

Le tipologie di fantasmi

FANTASMI ELEMENTALI: Ossia fantasmi degli elementi, già noti dall'antichità, che popolano l'aria, l'acqua, i boschi, i fiumi, i laghi. Legati completamente alla natura, generalmente invisibili ma con la possibilità di prendere forma umana come fate, ninfe, gnomi, folletti. E' comunque vero che queste figure hanno arricchito gli scenari della mitologia minore, trovando forme come elfi, ninfe, sirene (per esempio si veda la letteratura irlandese del settore).

FANTASMI DOMESTICI o D'INFESTAZIONE: Fantasmi che "abitano" una casa e che nei secoli, accompagnano la vita dei viventi che ci abitano. La medium D'Espérance, per esempio, affermò di vedere volti che le sorridevano. Corrispondono alla categoria dei fantasmi oggettivi. Sono limitati i casi in cui questi fantasmi sono entrati in comunicazione con chi assisteva all'apparizione. Per lo più ripetono una qualche azione negli anni. Gli spiritisti considerano queste entità come una tipologia che è legata ancora al mondo materiale, legate alle loro vecchie abitudini e soprattutto ignare di essere morte. Tratta in maniera abbastanza aderente questa tipologia di fenomeni sia il film “The others” del 2001, avente come protagonista la bella Nicole Kidman, ed il film “The sixth sense” del 1999, con protagonista un sorprendente Bruce Willis nei panni di uno psicoterapeuta che aiuterà un bambino a capire le presenze che solo lui vede, per poi comprendere che anche lui è defunto da tempo.

FANTASMI MEDIANICI: Fantasmi che "nascono" solo attraverso sedute medianiche, quindi con l'ausilio di un medium. Il più delle volte i fantasmi medianici si presentano come fantasmi di parenti defunti di qualche presente alla seduta. Si presentano in varie forme: da sagome luminescenti a volti ben definiti, da mani a volti fino a braccia create dall'ectoplasma. Non mancano comunque i casi di fantasmi di defunti sconosciuti ai presenti. Resta la tipologia di fantasmi più sospettata di trucco, anche perchè nei decenni di controlli delle sedute, un' enorme quantità di sedute è risultata truccata e di conseguenza fenomeni come raps, forme ectoplasmatiche ed altro sono risultati essere solo prodotti dell'abilità allusionistica di taluni soggetti e della debolezza e stupidità umana. Houdini ne sapeva bene qualcosa in proposito. Ha passato un'intera vita a creare illusioni per i propri spettacoli che spesso si trasformavano in vere e proprie sfide contro la natura stessa. Nello stesso tempo contattava diversi medium dell'epoca (Houdinì visse tra il 1874 ed il 1926, periodo fervente per spiritisti e medium improvvisati) chiedendo di contattare questo o quello spirito, smascherando a fine seduta, il ciarlatano di turno. Prima di morire (per cause non del tutto chiare tutt'oggi) disse alla moglie una frase di dieci parole che avrebbe avuto la funzione di codice tra loro due, nel caso egli fosse tornato dall'aldilà. La frase (
"Rosabelle, rispondi, parla, prega, rispondi, guarda, parla, rispondi, rispondi, parla") fu cercata dalla moglie in ognuna delle dieci sedute spiritiche che lei stessa organizzava ad ogni anniversario della morte del marito. Dopo dieci anni anche la moglie si rassegnò all'idea che il marito non sarebbe tornato dall'aldilà.

FANTASMI DI ANIMALI: Fantasmi di animali defunti in circostanze non proprio comprese. Ci sono casi di fantasmi di animali che si sono materializzati qualche attimo prima di essere uccisi e fantasmi che sono apparsi essendo in buona salute. Questa tipologia di fantasmi si affianca molto a quelli infestanti, poichè anche quelli di animali sembrano legati a dei luoghi. Esiste però una casistica molto discutibile: per esempio le apparizioni ai padroni di animali di compagnia sono sicuramente viziate dal legame affettivo esistente in vita.

FANTASMI DI DEFUNTI: Qualche studioso tende ad affermare che non è attendibile la testimonianza dell'apparizione di un defunto da parte di un testimone che è al corrente che quella persona sia morta, poichè la mente umana ha una immaginazione spiccata e lo stress, il dolore o comunque periodi di particolare tensione nella vita di chiunque, possono generare disordini mentali. Esistono però anche casi in cui un soggetto assiste ad un'apparizione che scoprirà in seguito di appartenere ad un defunto. C'è comunque la possibilità, nei casi in cui (numerosi!) un fantasma appaia magari in sogno per suggerire di scavare in un dato luogo dove vi è sotterrato qualcosa di valore, che la visione del 'fantasma' sia solo un modo per 'materializzare' la propria chiaroveggenza.

FANTASMI DI PERSONE VIVE: Anche se può sembrare strano (a qualcuno sembrerà una battuta), questa tipologia di apparizioni ha avuto molti episodi. Generalmente si manifesta in situazioni estreme: una persona vede l'apparizione di un conoscente, di un amico, di un familiare mentre quest'ultimo sta vivendo (anche a chilometri di distanza) una esperienza triste come il rischiare di morire. Principalmente sembrerebbe un fenomeno telepatico. Generalmente però l'apparizione avviene alle persone molto vicine al soggetto apparso anche se ci sono stati casi di avvistamento da parte di persone estranee ma che in quel momento sostavano in un luogo dove il fantasma aveva vissuto.

APPARIZIONI ABITUALI: Questa è una tipologia abbastanza diffusa. Si tratta di apparizioni ripetute nel tempo (delle volte con precisione assoluta ma non necessariamente) in uno stesso luogo. Si tratta generalmente di persone o animali morti. In alcuni casi è stato osservato che l'apparizione attraversava pareti, porte chiuse, oggetti e nella maggior parte dei casi, si ripetono su luoghi storici significativi; proprio per il fatto che appaiono ripetutamente negli anni, anche chi li osserva cambia e quindi è da escludere che occorrano facoltà particolari. Il più delle volte il fantasma di questa tipologia, ripete quello che sembra un preciso copione, magari recitato qualche attimo prima di morire, ed è sconosciuto a tutti. Gli spiritisti vedono questo tipo di fantasma, come una categoria che non si rende conto o non vuole rendersi conto, di essere morta.

MANIFESTAZIONI INTELLIGENTI: Questa penultima tipologia di manifestazione è particolare e coincide spesso con casi di poltergeist. Occasionalmente può essere pericolosa. Cerca di attirare l'attenzione producendo odori, rumori di passi, sbattendo porte e facendo lievitare oggetti.

POLTERGEIST: Questa manifestazione paranormale è molto conosciuta ed è semplice da descrivere. Anche se in parecchi hanno affermato che possa trattarsi di fantasmi "cattivi", entità maligne, ecc., tutto invece porta alla conclusione che si tratti di "psicocinesi spontanea ricorrente" detta anche RSPK. Il termine Poltergeist deriva dal tedesco e significa spirito rumoroso (geist significa spirito, poltern bussare). Di questo fenomeno si ha notizia sin dall'antica Roma ed appare in documenti del Medioevo in Germania, Galles e Cina . Non mancano inoltre presunti casi di poltergeist in epoca moderna. Rappresenterebbe uno dei più particolari fenomeni paranormali. Esso si manifesterebbe sostanzialmente con il movimento improvviso di oggetti: quadri che cadono, mobili che si spostano, elettrodomestici che si accendono e si spengono, pietre e sassi che volano con traiettorie insolite. Questo fenomeno sarebbe inoltre accompagnato anche da altri fenomeni come l'autocombustione, la levitazione di persone, comparsa di pozze d'acqua e di scritte sui muri fino alla produzione di voci. In genere il poltergeist possiederebbe tre caratteristiche costanti: gli oggetti che si muovono colpiscono raramente le persone presenti o danneggiano gravemente la casa; il fenomeno durerebbe alcune settimane o alcuni mesi al massimo; si verificherebbe quasi sempre in presenza di una particolare persona, detta persona focale, che, nella maggior parte dei casi, è in età adolescenziale. Il fenomeno dei poltergeist viene spesso confuso con casi di infestazione, che però non sono di breve durata, apparentemente legati ad un luogo e non ad una persona e tipicamente di tipo visivo ed uditivo. Fino al diciannovesimo secolo le attività del poltergeist erano normalmente considerate opera del diavolo, delle streghe o dei fantasmi dei defunti. Una delle interpretazioni moderne più significative collega questo fenomeno con l'acronimo RSPK , dall'inglese Recurrent Spontaneous Psychokinesis, ossia psicocinesi spontanea ricorrente. Come già detto, l'attività del poltergeist tenderebbe a manifestarsi infatti nei pressi di una singola persona, spesso adolescente. In particolare si sarebbe notata una corrispondenza con le mestruazioni dell'eventuale soggetto. Sarebbe quindi determinato da conflitti inconsci, in particolare legati ai primi impulsi sessuali o ad aggressività repressa, di un soggetto agente del tutto inconsapevole, che ha capacità psicocinetiche (muovere oggetti tramite onde mentali).

I fantasmi

La parola fantasma viene dal greco “phàinesthai” e significa apparire. Si riferisce all'apparizione di persona, oggetto o animale che, dopo qualche istante sparisce nel nulla, dopo aver fatto o meno dei gesti rituali, ripetitivi o del tutto casuali (almeno per noi).
Da secoli si registrano casi di apparizioni in tutto il Mondo ed ogni civiltà possiede i suoi. In Occidente fu la fotografia paranormale ad inaugurare questo fenomeno. La casistica che abbiamo dinanzi è senza ombra di dubbio immensa e proiettata all'aumento. Le manifestazioni sono varie ed assumono aspetti così diversi tra loro, che è anche molto delicato parlare di classificazione dei casi.
Una suddivisione separa i fantasmi soggettivi da quelli oggettivi: i primi si rendono visibili ad una persona e per questo rimane il dubbio che sia la mente della persona stessa a sviluppare l'immagine, come in un sogno; la seconda rende terze persone partecipi all'apparizione.
L'aspetto più inquietante, è l'apparizione di fantasmi di defunti. Questa tipologia di apparizione sembra essere collegata a fattori mentali (telepatia, sogno) oppure a conoscenze personali. Pensate all'apparizione di parenti o conoscenti defunti che inviano messaggi o sembrano diversi dal letto di morte. Attualmente la spiegazione più accreditata sembra essere l'idea che questa particolare tipologia di fenomeno come l'apparizione, sia una specie di ricordo di qualcuno che per anni ha vissuto in quel luogo facendo sempre le stesse cose che in qualche modo sono rimaste impresse come su un negativo fotografico. Sempre seguendo l'esempio della pellicola, si potrebbe ipotizzare che la vita, ma soprattutto il tempo, come noi lo viviamo, sia solo una linea retta tra altre linee rette che rappresentano altre dimensioni e quindi altri mondi (universi paralleli, se così vogliamo chiamarli). Se per uno sconosciuto ed incontrollabile motivo, una di queste linee subisse una leggera e temporanea interferenza (magari di tipo magnetica), le due dimensioni che entrerebbero per così dire "in collisione" darebbero come risultato ciò che noi chiamiamo apparizione. Cercherò di semplificare con un'immagine: pensiamo a due rette sovrapposte che corrono nella stessa direzione: una rappresenta la vita reale e materiale nella quale viviamo quotidianamente, l'altra la dimensione ultraterrena, della quale sappiamo ben poco. Ad un tratto una delle due cambia traiettoria e si avvicina all'altra, fino a toccarla ed invaderne il campo .Ricordiamoci che siamo sempre nel campo delle ipotesi. Non è escluso che questa ipotesi, se si verificasse, potrebbe far scaturire anche altri fenomeni sconosciuti e probabilmente anche incontrollabili.
Oltre al perché appaiono, è interessante anche il modo in cui lo fanno. Dimenticate per un attimo i fantasmi classici come lenzuola, catene e cavalieri senza testa. Tante, tantissime apparizioni, mostrano entità vestite con gli abiti dell'epoca, altre volte sono soltanto entità sotto forma di vapore, di venti freddi (avvertiti solo da qualcuno e non da tutti), di globi di luce. Ora non resta che andare a vedere da vicino le diverse tipologie di figure che costellano questo argomento.